“C’è solo una regola in questa cazzo di giungla: quando il leone ha fame, lui mangia”. (“The Gentlemen”)
L’americano Mickey Pearson è a capo di una delle più importanti attività di produzione e spaccio di marijuana. Ormai tediato dalla criminalità decide di ritirarsi dal giro. Tuttavia, quando tenta di vendere il suo impero ad un miliardario, innesca una serie di eventi che porterà ad una violenta rivalità tra organizzazioni criminali.
Il cinema oltre ad essere una forma d’arte è anche uno splendido mezzo d’intrattenimento.
È proprio quest’ultimo che contraddistingue un vasto numero di prodotti cinematografici, i quali hanno riscontrato un enorme successo negli ultimi anni. È il caso dello smisurato trionfo dei cinecomics marvel e non solo, ovvero produzioni cinematografiche dedicate ad un vastissimo numero di spettatori, che nel corso degli anni ha proposto al pubblico pellicole le cui qualità risultavano piuttosto altalenanti, proponendo lungometraggi memorabili e ben narrati seguiti da alcuni non altrettanto all’altezza delle aspettative, proprio a causa di un’incompleta dedizione per quanto concerne la cura dei dettagli cinematografici. La narrazione viene messa da parte per proporre un semplice e poco coinvolgente esercizio di stile nell’utilizzo della CGI.
Questi prodotti di puro intrattenimento, seppur avendo presentato diverse incertezze a livello prettamente cinematografico, in alcuni casi regalano comunque delle esperienze sensazionali senza abusare dell’utilizzo di tecnologie per narrare storie ricche di pathos e coinvolgenti. Ciò si può dire dell’ultimo lungometraggio di Guy Ritchie, “The gentlemen“, un altro dei tanti film che non sono stati proiettati nelle sale cinematografiche e che dunque godono della distribuzione nelle varie piattaforme streaming, in questo caso Amazon Prime Video.
L’ultimo lavoro di Ritchie è una pellicola che dimostra come il cinema d’intrattenimento sia molto più di un semplice prodotto cinematografico senza troppe pretese.
Dopo il tiepido successo di “Operazione U.N.C.L.E.” ed il disprezzato da molti “Aladdin” ci si chiedeva quando Ritchie sarebbe tornato a realizzare una pellicola di qualità come i due “Sherlock Holmes”. L’annuncio di un nuovo gangster movie da lui diretto e sceneggiato non poteva che essere una splendida notizia per tutti gli stimatori delle sue opere.
“The gentlemen” si presenta sin dai titoli di testa come un film particolarmente curato dal punto di vista tecnico. La cura riposta nella regia è straordinaria.
Guy Ritchie è stato capace di dirigere una pellicola adrenalinica, divertente e violenta. Il tutto alternato in maniera lodevole dal sapiente montaggio che spazia tra flashback ed eventi correnti. Tale espediente permette di descrivere al meglio il passato ed il presente di ogni personaggio principale, vero e proprio pregio del film.
Essi infatti rivestono il cuore dell’intera opera di Ritchie. Non si può dire altrettanto di alcuni personaggi secondari, che risultano appena abbozzati e lontani dalla forte personalità sprigionata dai protagonisti. Grazie alla loro accurata caratterizzazione, essi risultano gremiti di carisma, complici anche le ottime interpretazioni del vastissimo cast che comprende attori come Colin Farrell; la rivelazione Charlie Hunnam; e Hugh Grant, entrambi al massimo delle loro capacità recitative, restituendo fascino ai loro personaggi; ma a rubare la scena è Matthew McConaughey, che con il suo Mickey Pearson riesce per l’ennesima volta a dare dimostrazione del suo grande talento recitativo, incarnando un uomo folle ma scaltro, sempre pronto a dimostrare la sua supremazia ed il suo potere nel campo della criminalità.
Altro punto a favore dell’intera produzione è la sceneggiatura.
Le vicende vengono narrate attraverso un’originale quanto inusuale conversazione notturna tra l’investigatore Fletcher (Hugh Grant) e Raymond Smith (Charlie Hunnam), braccio destro di Mickey Pearson. Esilaranti scambi di battute donano alla pellicola una gradita componente di umorismo accompagnata da violente scene d’azione, in pieno stile da gangster movie.
Guy Ritchie dimostra dunque di essere un regista più che capace. Dirige difatti un lungometraggio in grado di intrattenere dal prologo all’epilogo; senza mai mollare la presa e attirando lo spettatore in un adrenalinico viaggio per le strade di Londra. La città fa da sfondo all’intera vicenda, caratterizzata da personaggi unici ed una scrittura coinvolgente, che impreziosiscono il valore cinematografico di un film che avrebbe sicuramente giovato della bellezza del grande schermo. Ciò non toglie che “The gentlemen” può tranquillamente essere considerato come uno dei migliori film dell’anno.