Dato il periodo difficile, la grande N gioca sul fattore allegria proponendo al grande pubblico un musical, The Prom, messo in chiaro dalla nota piattaforma di streaming lo scorso 11 dicembre. Non è una novità. Si tratta, in sostanza, dell’adattamento cinematografico del musical broadwaiano del 2016: capitanato da Ryan Murphy, regista noto soprattutto per la serie Glee, un cast decisamente potente.
Dalla divina Meryl Streep a James Corden o Nicole Kidman, più vari nomi più o meno noti, ad esempio, nei panni del preside Hawkins troviamo Keegan–Michael Key (già visto, ad esempio, nel romance young–adult Raccontami di un giorno perfetto) fino alle nuove leve al primo esordio, come Jo Ellen Pellman nei panni di Emma Nolan (che in realtà appare già a suo agio con la cinepresa, complice la sua partecipazione e comparsa ne La fantastica signora Maisel, se foste interessati è una serie abbastanza di nicchia su Amazon Prime ma di grande impatto, in quanto affronta il tema della comicità femminile).
![The Prom](https://www.elementocreativoo.it/wp-content/uploads/2020/12/the-prom-copertina-1.jpg)
Dee Dee Allen (la Streep) e Barry Glickman (Corden), due vecchie leve del palcoscenico di Broadway, calcano nuovamente il palcoscenico con il nuovo musical Eleanor!, storia della moglie del presidente Roosevelt, che viene letteralmente distrutto dalla critica, che tende soprattutto a mettere in evidenza il carattere egoico e narcisistico dei due attori protagonisti. Così i giudizi, in particolare quello del Times, stroncano sul nascere la pièce teatrale, portando i due attori ad affliggersi.
Come far cambiare opinione alla critica?
L’idea la suggeriscono loro, Angie Dickinson (la Kidman), attrice come loro nata come ballerina di fila e per vent’anni rifiutata di continuo nel cast del noto musical Chicago, e Trent Olivier (Andrew Rannels), attore che, nonostante la formazione attoriale presso la Juilliard School, non ha mai visto la sua carriera decollare, riducendosi alla regia di un coro Godspell: è necessario trovare una causa umanitaria e sociale che faccia riacquistare loro credibilità. Scorrendo tra le notizie delle testate quotidiane, si imbattono in un tweet dell’adolescente Emma Nolan, studentessa in un liceo dell’Indiana dove, a causa della sua intenzione di portare al ballo la sua fidanzata Alyssa, il ballo stesso viene cancellato per le querele portate avanti dal comitato dei genitori, a causa della dichiarata omosessualità della ragazza, mossa dal desiderio e dal diritto di voler andare al ballo.
![The Prom](https://www.elementocreativoo.it/wp-content/uploads/2020/12/the-prom-ran-murphy-netflix-1024x576.jpg)
Trama accattivante, non c’è che dire.
Appare l’occasione perfetta per portare ancora una volta all’attenzione pubblica il tema della discriminazione; ponendosi indubbiamente come manifesto perfetto per la causa LGBTQ+. Ma, a mio onesto e personalissimo parere, lo fa in modo banale, retorico, tipizzando al massimo la tematica.
I musical hanno la magica capacità di metterti di buon umore grazie alla strabiliante armonia che si crea tra i momenti cantati e quelli recitati, quasi come se lo stacco inevitabile tra il parlato e il cantato venisse minimizzato al punto di nasconderlo: ecco, questo è qualcosa che manca in The Prom, in quanto prevale completamente il cantato: 20 brani si susseguono velocemente a creare una traballante torre di Babele prossima alla caduta. Ogni momento, ogni personaggio… ha la sua canzone, e i testi delle canzoni sono piuttosto retorici, portandoci a chiedere, specie di alcune di queste, come direbbe il caro Renato Zero: il suo ruolo mi spieghi qual è?
Insomma, una confusione generalizzata nascosta da tanti colori saturi e situazioni ai limiti del melenso, il che, se ricondotto in termini di normalità, non sarebbe neanche così tragico: si poteva semplicemente asciugare fino all’essenziale e la resa finale sarebbe stata esplosiva, vista anche la presenza azzeccatissima di Meryl Streep, che non solo appare a proprio agio nel suo ruolo, ma mostra a mio parere una sua nuova età recitativa: è forse il personaggio di The Prom che meglio mostra l’evoluzione compiuta con il percorso affrontato, mantenendo comunque fino alla fine una vena egocentrica e sarcastica alla Miranda Priestly che la rende semplicemente divina e che fa di lei la star indiscussa. E poi guardiamoci chiaro: 70 anni e due ore di canto e ballo, what!? (a settant’anni voglio essere come lei, N.d.T.).
![The Prom](https://www.elementocreativoo.it/wp-content/uploads/2020/12/image-1024x576.jpg)
Spezzo una lancia a favore. È molto toccante la scena dove Dee Dee è a cena col preside, e, in una specie di parentesi che restituisce una sorta di umanità alla donna, si abbandona ad una confidenza sulla sua vita prima di calcare il palcoscenico, quando “era solo una ragazza della Pennsylvania con il sogno di recitare e di cambiare la sua vita”: c’è stata una sua espressione, un sorriso che, come il flash della macchina fotografica, ha ricondotto la mia mente ad un altro sorriso famoso, sempre suo, ovvero quello di Francesca de I ponti di Madison County. Semplicemente Meryl, semplicemente unica (non si è capito per niente che adoro la Streep, no no…).
Una parentesi la merita anche Corden, che emana a prescindere una simpatia innata, forse anche per il suo aspetto che porta lo spettatore ad empatizzare la sua storia, che ci viene raccontata da lui stesso in quei rari momenti del musical in cui non ci sono intermezzi cantati, diventando così una sorta di elemento di raccordo tra la storia di Emma, il presente, una storia che per ovvie ragioni interiorizza e sente come propria, e i quattro attori.
Mi è un po’ dubbio il ruolo della Kidman, che sembra quasi interpretare lo stereotipo canonico della bionda svampita con rari momenti di lucida intelligenza, che spudoratamente si ispira alle movenze della Zellweger su Chicago.
Vediamolo come un omaggio, in fondo fa parte della trama stessa. Carina anche la scena della canzone acustica pubblicata come video di sfogo su YouTube da Emma: per quanto anch’essa melensa si rivela un momento musicale più raccolto rispetto al complesso generale.
![The Prom](https://www.elementocreativoo.it/wp-content/uploads/2020/12/the-prom-recensione-film-netflix-immagine-1-1024x576.jpg)
Per concludere questa critica non proprio delle più delicate, posso dire che nel complesso si rivela uno scintillante cut and paste di film musicali soprattutto della nostra preadolescenza quali High School Musical, Camp Rock, la stessa serie Glee di cui Murphy è stato regista, per certi versi. E se Eleanor! il Times lo aveva letteralmente stroncato con i suoi giudizi negativi, così non è stata da meno la critica, italiana e non, definendolo troppo appariscente, sottotono, dalle inquadrature troppo rapide e troppo poco focalizzate. Salvandosi solo per la brillante interpretazione della Streep che riesce comunque a sventare il totale flop del film.
A me è piaciuto? Né si, né no. Ovviamente i giudizi sono soggettivi. Sono legata ai tanti musical di Weber, ad essere completamente sincera non mi ha completamente esaltato. Mi ha messo di buon umore, quello sicuramente, ma credo che due ore siano eccessive per un lavoro di questo genere. A dirla proprio tutta avevo aspettative alte, trattandosi di un originale targato Broadway, da sempre il tempio dei musical. Aspettative che sono state tutte tradite. Parlo da appassionata, non da esperta, ma credo che questa trasposizione cinematografica non renda giustizia all’originale. In definitiva: bocciato.
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