Miglior sceneggiatura al Festival di Cannes, “The Substance” è un horror raffinato e riflessivo.
Un gruppo di addetti ai lavori posiziona una nuova stella sulla Walk of Fame, la via più famosa di Hollywood. Gli uomini adagiano con cura lo stampo del nome e in seguito spalmano il cemento per formare la mattonella dedicata a Elisabeth Sparkle (Demi Moore), una delle attrici più ammirate e osannate del momento. Col passare del tempo e degli anni, quella stella tanto luminosa comincia a sbiadire. Si formano delle crepe e la maggior parte dei passanti si ricorda solo vagamente di quella star che un tempo era stata sulla cresta dell’onda.
Quella rappresentata nella prima sequenza di “The Substance” è la perfetta metafora della carriera cinematografica di Elisabeth Sparkle, attrice Premio Oscar che, alla soglia dei cinquant’anni, si ritrova a condurre un programma televisivo d’aerobica. Programma dal quale sta per essere licenziata dal suo capo, Harvey (Dennis Quaid), in favore di una ragazza più giovane e bella.
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Presa la definitiva coscienza del termine del suo successo, Elisabeth si scopre disposta a tutto pur di ottenere di nuovo quella bellezza e quel sex appeal che l’avevano resa una delle attrici più famose di Hollywood. Decide quindi di affidarsi ad una strana sostanza in grado di dar vita, letteralmente, ad un clone che rappresenta la parte più bella e perfetta della persona che assume tale sostanza. Così nasce Sue (Margaret Qualley). La sexy, giovane e ambiziosa Sue. Così ha inizio l’incubo di Elisabeth…

Un incubo che la regista francese Coralie Fargeat, alla prima esperienza in un film girato in lingua inglese, decide di girare rinunciando ai classici toni dell’horror. Come insegna “Midsommar”, è possibile infondere una certa dose di inquietudine ambientando una pellicola totalmente alla luce del sole. Certo, in “The Substance” non mancano i luoghi bui e i momenti di cupezza, ma la fotografia luminosa di Benjamin Kracun riesce ad accompagnare l’ascesa di Sue e la conseguente caduta agli inferi di Elisabeth. Invero, la tenebra che lentamente avvolge il lussuoso appartamento dell’ex attrice si alterna perfettamente alla luminosità della Los Angeles glitterata del suo clone.
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La sceneggiatura e la regia, in grado di enfatizzare sia gli ampi spazi della Città degli Angeli sia i piccoli particolari dei corpi e delle movenze dei protagonisti, aiutata da un comparto sono più che all’altezza delle aspettative, sono sicuramente molto interessanti. Tuttavia è lecito chiedersi se, senza le intense interpretazioni di Margaret Qualley e Demi Moore, “The Substance” avrebbe avuto lo stesso effetto. Quest’ultima in particolare, soprattutto nella prima mezz’ora in cui i dialoghi sono ridotti al minimo, sfoggia un’espressività quasi disarmante.
Demi Moore riesce a trasmettere tutto il disagio del suo personaggio senza avvalersi di lunghe conversazioni o sproloqui. I sorrisi forzati, gli sguardi attoniti e le movenze nervose dell’attrice classe 1962 portano in scena il malessere di una donna bisognosa di attenzione e di gratificazione.

Ma è proprio attraverso questa estrema necessità di appagamento che traspare il femminismo celato dietro la raffinata trama elaborata da Coralie Fargeat.
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Sia Elisabeth che Sue infatti provano un profondo desiderio e bisogno di apparire belle e perfette soprattutto per appagare loro stesse. Per quanto le regole del successo siano dettate dall’ego maschile, in questo caso di un essere viscido come Harvey (che non a caso porta lo stesso nome di un altro produttore molto chiacchierato per il modo in cui usava trattare il genere femminile) Elisabeth e Sue tentano di usare il loro aspetto fisico per emergere come donne in un mondo fatto a misura di uomo.
Prodotto da Working Title Films e distribuito in Italia da I Wonder Pictures, “The Substance” è quindi una pellicola in grado di conturbare lo spettatore ma anche di far riflettere. Invero, quel bisogno di enunciare, seppur in maniera molto ricercata, la propria posizione riguardo al femminismo si fonde alla perfezione con la volontà della regista di raccontare una storia sconvolgente e, allo stesso tempo, estremamente accorta.
Di seguito il Trailer di “The Substance”.