“Un’estate fa” di Zidrou e Jordi Lafebre è una storia familiare da leggere sotto l’ombrellone.
Fondata nel 2009, la Bao Publishing è rapidamente divenuta una delle migliori case editrici italiane di fumetti e graphic novel. Nel catalogo infatti possiamo trovare tutti i fumetti scritti e disegnati da Zerocalcare, da “La profezia dell’armadillo” a “Niente di nuovo sul fronte di Rebibbia”, e la trilogia di “Umbrella Academy”, da cui è stata tratta l’omonima serie TV targata Netflix. Difatti è proprio grazie alla casa fumettistica milanese che noi appassionati di fumetti abbiamo potuto godere della lettura di una perla come “Un’estate fa”. Trattasi della versione omnibus della trilogia scritta da Zidrou e disegnata da Jordi Lafebre i cui titoli originali sono “Cap au Sud!”, “La Calanque” e “Mam’zelle Estérel”.

La graphic novel racconta, andando a ritroso nel tempo, le vicende legate alla crescita di una famiglia belga, risaltandone i cambiamenti e le novità che hanno portato alla formazione del nucleo familiare dei Faldérault.
Attraverso i ricordi di Pierre, il capofamiglia, la storia si evolve nell’arco di tre estati (1973, 1969, 1962). Nelle tavole disegnate da Jordi Lafebre si percepiscono le emozioni vissute dalla famiglia Feldérault, oltre ad una calda atmosfera estiva e familiare tanto malinconica quanto rilassante e sbarazzina.

Pur procedendo a ritroso, “Un’estate fa” riesce magistralmente a mescolare tristezza e umorismo, riuscendo ad infondere nel lettore la giusta dose di curiosità attraverso i particolari della vita familiare dei Faldérault. Particolari che saranno chiariti durante il viaggio nel viale dei ricordi di Pierre.
Durante i tre viaggi attraverso il Belgio e la Francia infatti, l’opera di Zidrou e Lafebre ci narra (per esempio) come Monsieur Faldérault abbia deciso di battezzare la loro affezionata macchina, una bellissima Renault 4 rossa, Mademoiselle Estérel, e di come questa macchina abbia contribuito a tenere unita la stramba famiglia Faldérault, tra viaggi rocamboleschi in spiagge sperdute e amici immaginari.



“Un’estate fa” è una favola sognante. Grazie alla luminosità delle tavole e al delicato uso dei colori, avvolge i protagonisti in un’atmosfera tanto eterea quanto idilliaca. Jordi Lafebre, in collaborazione con Mado Pena, fa un utilizzo magistrale delle tinte e delle sfumature. Difatti, è proprio attraverso i colori che riesce a rappresentare gli umori che aleggiano tra i membri della famiglia Faldérault. I colori luminosi infatti fanno da cornice ai momenti di gioia e spensieratezza, mentre i toni più scuri accompagnano un clima malinconico e triste. L’inizio della storia, in cui uno splendido effetto seppia incornicia le prime immagini di Pierre e sua moglie Mado, risulta particolarmente nostalgico. La storia della famiglia Faldérault riaffiora dalla mente di Pierre come un ricordo mai dimenticato e tenuto segretamente custodito nel cuore, facendo innamorare ed immedesimare il lettore pagina dopo pagina, anno dopo anno, storia dopo storia.



Perché sono proprio i ricordi il vero fulcro attorno al quale si svolge la sensibile trama di “Un’estate fa”.
Canzoni, bagni al chiaro di luna e stravaganti viaggi “verso il sole”, tra divertenti avventure e avvenimenti tanto inaspettati quanto costernanti. L’opera di Lafebre e Zidrou è una di quelle poche storie che, attraverso le gesta di una famiglia tanto normale quanto assurdamente singolare, nella sua semplicità riesce a narrare la felicità e la bellezza di rifugiarsi in un ricordo.
Ed è grazie alla forte espressività dei protagonisti e alla loro caratterizzazione, merito del tratto distintivo e riconoscibile di Lafebre, che “Un’estate fa” riesce nel difficile intento di donare un senso di spensieratezza al lettore. Ciò che non può essere reso con le parole, il disegnatore spagnolo riesce ad esprimerlo attraverso uno sguardo attonito o un sorriso sognante. Oppure con il caldo colore di un tramonto sulla spiaggia e il rilassante riflesso della luna nel mare che rendono il fumetto unico nel suo genere.
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