Vittorio Gassman fu attore, regista e sceneggiatore, oltre ad essere la voce italiana di Mufasa, uno dei personaggi più carismatici del regno di Walt Disney.
Genovese di nascita, romano di adozione. Una vita spesa tra la carriera, straripante di esperienze, e altrettante avventure sentimentali. Il 1° settembre di cento anni fa, nel 1922, veniva alla luce Il Mattatore, e tutto ciò che ha regalato al mondo dell’arte lo rende una personalità immortale.
“Vittorio Gassman fu attore. Non fu mai impallato”: così si descriveva al microfono di Corrado Augias, in un’intervista per il Corriere della Sera. Questa laconica frase sarà poi incisa sulla sua lapide. “Impallato” è un termine tecnico a indicare ciò che si cela dietro la macchina da presa. Vittorio, al contrario, non ma ha mai nascosto nulla di sé: un volto straordinario del teatro e del cinema italiani, ha dato tanto anche al piccolo schermo, con la conduzione del varietà da cui il suo soprannome.

Alfiere del metodo Stanislavskij, concepisce il cinema come uno strumento di comunicazione e divertimento.
“Se un attore deve interpretare un ruolo comico, deve essere allegro; se deve interpretare un ruolo tragico, deve essere ancora più allegro”.
L’attore è colui che “sta a metà tra una puttana e un sacerdote”; questo connubio tra sacro e profano, Vittorio Gassman l’ha incarnato pure nella vita privata: instabilità emotiva e bipolarismo ne tratteggiano un carattere particolare, votato ai forti sentimenti e agli impeti contrastanti. Malgrado la fama di uomo carismatico – vuoi anche per la sua prestanza fisica di sportivo agonista – si dice timido e riservato, sintomo del fatto che neanche lui abbia contezza di quanto la sua prorompenza venga fuori e coinvolga pubblico e affetti.
L’amore per la scrittura e la poesia, la cura maniacale per la dizione, ne fanno una persona dalla cultura ampia e pesante. Un bel fardello, tanto da fargli ammettere di “invidiare tutti gli imbecilli sereni di questo mondo”.

Un prestigio del genere non poteva che attagliarsi su una delle figure più importanti di casa Disney: Mufasa, il re leone. Dispensatore di perle di saggezza immortali, irreprensibile nella sua natura di giusto, è un personaggio che si distingue per forza di cose: non sceglie, viene scelto… proprio come l’attore per il suo ruolo!
La compostezza, il tono misurato, la fermezza, la dizione e la musicalità perfette della voce di Gassman contribuiscono a imprimere nella memoria del pubblico la figura imponente del sovrano, il quale si erge a figura esemplare tanto per il piccolo Simba, quanto per le migliaia di cuccioli d’uomini che si sono riunite, negli anni, davanti allo schermo, a nutrirsi dei suoi insegnamenti.
Proprio come il sovrano al quale ha prestato la voce, Vittorio Gassman è sopravvissuto al trapasso fisico: è un personaggio vivissimo, in virtù di tutto il bagaglio di doti artistiche di cui è stato generoso dispensatore.
Un motivo in più per essere orgogliosi di essere italiani.
Qui, di seguito il celebre doppiaggio di Vittorio Gassman.
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