Su Netflix “Woman of the Hour”, l’esordio alla regia di Anna Kendrick.
Quella di Rodney Alcala è una delle vicende più sconvolgenti della storia degli Stati Uniti. Si narra infatti, che nella sua carriera da serial killer abbia mietuto ben 130 vittime. Anche se ufficialmente, gli inquirenti sono riusciti a dimostrarne solamente otto. Stiamo quindi parlando di un individuo altamente pericoloso e violento. Un uomo che per anni, nonostante le numerose denunce, costantemente ignorate dalla polizia americana, ha agito indisturbato. Disseminando il Nuovo Continente di corpi esanimi di donne e, cosa ancor più macabra, di ragazzine.
Un uomo, a modo suo, affascinante, dai modi apparentemente gentili ed educati, il cui unico interesse sembrava essere quello di affermarsi come fotografo immortalando soggetti di vario genere. Un assassino calcolatore, sicuro del suo operato e di essere al di sopra di ogni sospetto. Tanto da decidere di partecipare al famoso Dating Game, uno dei programmi più seguiti negli U.S.A.
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Ed è proprio sul celebre show televisivo che Anna Kendrick, protagonista e regista alla sua prima esperienza dietro la macchina da presa, ha deciso di incentrare “Woman of the Hour”. E quindi per raccontare la macabra vicenda legata alla figura di Rodney Alcala. Alternando sequenze ambientate durante le riprese del programma in cui Cheryl Bradshaw, un’aspirante attrice che non riesce a trovare un ingaggio, è tenuta a dover scegliere uno dei suoi misteriosi “pretendenti”, a quelle decisamente più inquietanti in cui vediamo Rodney adescare e quindi uccidere le proprie vittime.
Anna Kendrick, dimostra di averne fatta di strada da quando impersonava Jessica Stanley in “Twilight”. Muove quindi i primi passi da regista con un film che, nella sua ora e mezzo di durata, risulta sia godibile che angosciante. E la scelta di alternare lo svolgimento dello show alle folli azioni di Rodney Alcala, dando così
libero spazio sia all’aspirante attrice che allo psicopatico killer seriale, aiuta la neofita regista a sviluppare una storia che, nella sua semplicità, presenta pochissimi smacchi.
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Certo, le doti registiche della Kendrick devono essere affinate. La regia è acerba, per fare un esempio. Ma per essere un’opera prima, “Woman of the Hour” se la cava piuttosto bene. Merito anche di una sceneggiatura ben scritta e priva di buchi di trama. Una storia che riesce a dare il giusto peso sia alle brutali azioni di Alcala sia al forte messaggio. Una morale brillantemente celata dietro la messa in scena.
La critica femminista della storia, rivolta tanto alla società americana degli ’70, dominata dal maschilismo e dal patriarcato, quanto a quella moderna, emerge a più riprese. Senza però essere mai esplicitamente palesata, come, invece avvenuto in altre pellicole (vero “Barbie”?). Per tal motivo la tematica del femminismo non appesantisce una trama che riesce a mescolare la morale della disuguaglianza alla storia biografica di quello che si presume essere uno dei più prolifici e feroci assassini americani.
Le denunce ignorate dalla polizia, la strumentalizzazione della donna (e del suo corpo) durante le riprese del programma e la richiesta del conduttore, rivolta alla giovane Cheryl, di non ostentare la sua intelligenza a favore dell’intelletto (per quanto limitato) dei suoi pretendenti, sono espedienti tanto chiari quanto raffinati per far trasparire il messaggio di fondo.
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Ma, probabilmente, in una pellicola in cui la regia risulta gradevole e la sceneggiatura ben strutturata, è l’interpretazione di Daniel Zovatto il valore in più di “Woman of the Hour”. L’attore costaricano riesce a dar volto alla lucida follia di un mostro come Rodney Alcana. Zovatto riesce a trasmettere sia la sua apparente affabilità sia il suo istinto predatorio.
In conclusione, seppur con qualche imperfezione a livello tecnico, come una regia a tratti poco incisiva e un montaggio spesso troppo macchinoso, “Woman of the Hour” è la dimostrazione delle doti registiche di Anna Kendrick. E se queste sono le premesse, se questo è quel che l’attrice classe 1985 ha da raccontare, allora potrebbe essere l’inizio di una nuova brillante carriera.
Di seguito il Trailer di “Woman of the Hour”.
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